
Delmondo Salvatore:
Gli italiani adorano i comici e non è difficile capirne il motivo: la vita, a tratti, è triste, le giornate sono ripetitive e monotone, spesso il lavoro non è gratificante e la sera, davanti al televisore, per loro è bello riuscire a ridere.
Ma c'è comico e comico. Anni fa cera quello che su Zelig ripeteva "Chi è Tatiana? Chi è Tatiana? Tatiana è l'amica mia, quella grassa, talmente grassa che..." Quello era un comico. Faceva ridere, raccontava storielle prive di senso e faceva ridere.
Brignano è un comico perché fa ridere. Però è un comico diverso perché le sue storielle non sono prive di senso. Considerare Brignano un semplice comico sarebbe un errore. Brignano lancia dei messaggi e il fatto che li lanci facendo ridere, rende i suoi messaggi ancora più potenti.
Ormai nella psicologia della comunicazione non è più un mistero: se si vuole far passare un messaggio lo si deve associare alle emozioni di chi deve riceverlo. Più forti sono le emozioni che si provocano lanciando il messaggio, più il messaggio sarà efficace. Le emozioni più forti che riesce a provare un essere umano sono tre: la paura, la commozione e l'ilarità.
Quando ci troviamo di fronte ad un messaggio che ci spaventa, che ci impietosisce o che ci fa ridere, dobbiamo separare le emozioni e analizzare il messaggio oggettivamente, altrimenti rischiamo che chi lancia il messaggio ci faccia arrivare insieme alle risate qualcosa che, in un altro modo, non avremmo accettato.
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