
Daniela Villani e Luigi De Magistris vi invitano
· Evento
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Luogo Penguin Café
Santa Lucia 88
Naples, Italy
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Creato da Riprendiamoci Napoletani
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Incontriamoci, noi vi aspettiamo!
Per fare finalmente qualcosa per noi cittadini.
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io voto Luigi De Magistris.....pubblicata da Laura Picchetti il giorno domenica 17 aprile 2011 alle ore 18.07
Lia Amato:
Coerenza!
Abbandono i grillini partenopei con una nota:
Per il codice etico del moVimento 5 stelle Fico non può essere candidato Sindaco
Ho deciso, dopo 4 anni, di abbandonare il meetup Napoli, punto d'incontro del grillismo nella nostra città.
Un bel gruppo fatto da ottime persone, pieno però di difetti e di talebanismo cieco, e con un rappresentante totalmente inconsistente nella forma e nella sostanza.
Potrei scrivere fiumi di parole per descrivere il perchè e il percome, tutte le incoerenze e tutte le contraddizioni che stanno dietro Grillo, la Casaleggio che è lo spin doctor del movimento, i finanziamenti, le non risposte alle domande...
Ma sono stanco, sto sperando da anni in un movimento di persone con la schiena dritta e devo prendere atto che qui non ci sono.
Ho speso tanto tempo e tante parole a cercare di contribuire alla maturazione del gruppo, ma devo constatare che è solo un gruppo di tifosi da curva.
La vicenda de Magistris è stata emblematica.
Davanti al rischio della chiusura del cerchio camorrista-affaristico che sta cercando di trasformare la nostra città, la nostra provincia e la nostra regione in una discarica, in una fabbrica di tumori, di malaffare, di potere camorrista e delle cricche, il moVimento e il suo rappresentante etereo si voltano dall'altra parte e salgono su un aventino in cui a stento li si vede, tanto pochi sono rimasti, tentando di consegnare anche la città ai Cosentiniani e ai casalesi. A Grillo serve che tutto resti una merda per potersi distinguere.
E' quindi di base un conservatore, che non appoggia il cambiamento di questa pessima politica, perchè se la politica cambia, lui scompare.
E con lui i suoi voti, il suo blog curato da Casaleggio con banner pubblicitari da 20.000 € a settimana e libri a 20 € a copia.
Un'industria che fattura milioni di € e ha la faccia tosta di chiedere donazioni ai suoi iscritti per fare manifestazioni di piazza.
Da oggi guarderò avanti, al futuro.
Me ne sono andato ponendo solo una questione a questi spalamerda professionisti (per il tornaconto della propria bandiera politico/fatturante) Roberto Fico, candidato prima presidente della regione, poi Sindaco (ma i grillini non dicevano a Veltroni che chi era stato trombato alle urne doveva ritirarsi come in America?) ha dichiarato pubblicamente e privatamente di possedere un b&b nella regione Lazio, chiamato "Arancia Rossa" .
Ho posto qui sul meetup questa domanda: http://www.meetup.com/Gli-amici-di-Beppe-Grillo-di-Napoli/boards/thread/10679181/0/
Visto che Roberto Fico risiede ed è stabilmente domiciliato in provincia di Latina, e visto che leggo sul regolamento per certificare le liste del moVimento 5 stelle, a questo indirizzo ( http://www.beppegrillo.it/movimento/certifica-la-tua-lista.html ) che: " # Ogni candidato dovrà risiedere nella circoscrizione del Comune per il quale intende avanzare la propria candidatura.
Per le elezioni comunali dei capoluoghi di provincia, i candidati potranno risiedere in uno dei comuni appartenenti a quella provincia. " (ne consegue quindi che Fico non avendo questo requisito non potrebbe essere candidato) in quello che è l'equivalente del codice etico dei partiti, domando: prima di dare lezioni di coerenza ed etica e attaccare De Magistris che sta con fatica lottando per cambiare, non sarebbe meglio prima rispettare il proprio codice etico?
E' questo il nuovo che avanza?
Ovviamente ad oggi non si segnala risposta dai campioni della trasparenza e della rete, nel pieno stile Casaleggio le domande scomode devono essere fatte scivolare nell'indifferenza, salvo tornare ad acque calme a blaterare di trasparenza della rete.
Rinnovo l'invito ai grillini (perchè i pappagalli di Grillo possono essere chiamati solo così) ad abbandonare il fondamentalismo e lo strumentalismo a fine elettorale, e ragionare pacatamente su come cambiare davvero dal basso e da dentro questa politica, senza salire sul piedistallo perchè come vedete, a dare lezioni di moralità si fa presto a fare figure di....
Un abbraccio Massimo Frullone
Di: Massimo Frullone
Napoli è Tua!!!!!
A Giovanni Panunzio, Zamparelli Anna Maria, Massimo Conti e altri 3 piace questo elemento.
Lia Amato :
Voterei anche io De Magistris,se abitassi a Napoli! Grazie,Laura! ♥♥♥
Gianfranco Tirotta:
quanto disprezzo in queste righe. Spiace sempre leggere tanto astio a un M5S che non mi pare poi così male visto il panorama nazionale. Cmq...de gustibus :-)
Laura Picchetti:
caro Gianfranco, qui non si tratta di condividere un disprezzo....ma di capire perche' una persona come Luigi De Magistris non diventera' il sindaco di Napoli: troppi credono di potercela fare e troppi non capiscono che per abbattere un tiranno indegno ....bisogna unirsi.
NAPOLI E' UNA GRANDE CITTA': AVREBBE BISOGNO DI ESSERE AMMINISTRATA DA PERSONE CORRETTE....SERIE.....CIVILI.....
Il movimento cinque stelle di Grillo puo portare avanti alcuni bravi ragazzi, ma nessuno sufficentemente maturo e preparato ..per poter veramente aspirare a coagulare intorno a se ..una citta' come Napoli.
Ed e' per questa ragione.... che io dichiaro che votero' LUIGI DE MAGISTRIS:
SAREBBE UNA GRAN BELLA COSA SE PER UNA VOLTA NAPOLI AVESSE UN SINDACO GIOVANE... SERIO E PREPARATO E NON UN PUPAZZO NELLE MANI DEI POTERI FORTI E DI DUBBIA PROVENIENZA.
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Impresentabili e condannati
a volte ritornano (in Regione)
Si tratta di Roberto Conte e Alberico Gambino. Sospesi per le loro condanne, ora, dopo la firma del Cavaliere, rischiano di rientrare in gioco a sostegno del berlusconiano Caldoro
Rieccoli, i condannati. Occupano le istituzioni. Vanno a sedersi nel consiglio regionale della Campania. Sono pronti a legiferare per noi. Con un decreto a firma del premier Silvio Berlusconi, si è infatti conclusa la sospensione dalla carica di due eletti alle regionali del marzo 2010, entrambi in forza al centrodestra del Governatore Stefano Caldoro. Si tratta di Roberto Conte, condannato nel 2009 in primo grado a due anni e otto mesi per concorso esterno in associazione camorristica per una storiaccia di voto di scambio alle regionali del 2000 col clan Misso, e di Alberico Gambino, condannato sia in primo grado che in appello per peculato. L’ultima sentenza gli ha inflitto una pena di un anno, cinque mesi e dieci giorni: deve rispondere di una disinvolta gestione della carta di credito del Comune di Pagani (Salerno), di cui Gambino era (ed è) sindaco.
Giovedì la giunta per le elezioni del parlamentino dovrebbe riunirsi per decidere sul reintegro di Conte e Gambino, sospesi in conseguenza di condanne non definitive, come stabilito dal decreto legislativo 267/2000 sull’ordinamento degli enti locali. L’esito è scontato: la giunta e l’Aula non potranno far altro che prendere atto del decreto di Berlusconi. “Una cambiale elettorale” secondo il Pd. Perché il segnale che arriva da Palazzo Chigi è dirompente, e fa riflettere la tempistica del decreto. I termini della sospensione di Conte e Gambino erano scaduti da tempo. Berlusconi poteva agire prima, oppure aspettare il voto delle amministrative, o l’esito di una diffida della consigliera Pdl subentrata a Gambino, Monica Paolino, secondo la quale Gambino era comunque ineleggibile per non essersi dimesso da sindaco di Pagani prima di candidarsi (all’epoca era sospeso anche da quella carica). Invece il premier ha dato il via libera ai due condannati in piena campagna elettorale, infischiandosene delle polemiche sugli inquisiti candidati e sulla longa manus dell’imputato di camorra Nicola Cosentino sulla composizione delle liste azzurre.
Conte, eletto nella lista Alleanza di Popolo, tra i cui sponsor si ricorda l’avvocato-scrittore degli “strategismi sentimentali” Alfonso Luigi Marra, ha strappato nell’ultima tornata 10.460 preferenze. Nonostante la circostanza di essersi candidato da consigliere uscente già sospeso per la condanna pendente. Le sue vicende giudiziarie non hanno impressionato l’elettorato. Esattamente come per Gambino, eletto nella lista Pdl di Salerno col botto di 27.164 preferenze: pochi giorni prima della chiusura delle liste la Corte di Appello aveva confermato la condanna, con uno sconto di appena venti giorni rispetto alla pronuncia di primo grado.
Per entrambi le sentenze non sono definitive. Conte ha fatto ricorso in Appello. Nel frattempo, deve difendersi in un altro processo dove è imputato di corruzione per una vicenda di appalti di manutenzione di impianti antincendio per l’ente regionale. Secondo il pm si sarebbe messo in tasca 160.000 euro e le chiavi di una lussuosa Maserati. Il 19 maggio il Gup deciderà sul rinvio a giudizio. Tra le parti offese, il consiglio regionale nel quale a breve Conte verrà riammesso. Quanto a Gambino, a luglio la Cassazione esaminerà il suo processo. A fine febbraio è stato reintegrato anche nella carica di sindaco. Una legge della Campania gli imporrebbe ora di optare tra il Comune e la Regione. Ha qualche mese di tempo.
Conte e Gambino arrivano alla corte di Caldoro attraverso percorsi politici molto diversi. Conte è un ex dirigente dei Verdi, uno dei pochi in Campania a fare il muso duro contro Alfonso Pecoraro Scanio. Nel 2000 viene eletto in Regione nella lista del Sole che Ride nonostante l’aperta ostilità del suo partito, dal quale infatti esce poco tempo dopo per iniziare a collezionare casacche. Nel 2005 è nella Margherita, viene rieletto con oltre 30.000 preferenze, diventa un fedelissimo di Rutelli. Col quale approda nel Pd. Dopo la condanna, il passaggio nel centro destra attraverso una lista fiancheggiatrice.
Gambino invece è un azzurro che più azzurro non si può. Nel 2007, in Forza Italia, acquista fama nazionale perché diventa il sindaco più votato d’Italia: oltre il 76% di consensi al primo turno. Nel 2009 cumula gli incarichi di sindaco e di assessore provinciale di Salerno nella giunta del Pdl Edmondo Cirielli. Poi gli piomba in testa la tegola della condanna in primo grado. Con annessa sospensione da Comune e Provincia. Ma Cirielli non vuole rinunciare a lui: e lo recupera con un contratto di consulente al Turismo. In pratica, Gambino fa l’assessore ombra. Non può sedere in giunta, ma per un po’ continua a far parte dello staff degli uomini di stretta fiducia dell’ex ufficiale dei Carabinieri. E c’è anche il sostegno di Cirielli, che nel Pdl è entrato in rotta di collisione col ministro salernitano Mara Carfagna, dietro all’exploit di preferenze di Gambino alle ultime regionali.
Sul reintegro della coppia Conte-Gambino, il deputato napoletano del Pd e membro della commissione Antimafia Salvatore Piccolo ci va giù duro: “Mentre l’Istat informa che un terzo dei giovani è senza lavoro e Napoli è sommersa dai rifiuti, la sola preoccupazione del Governo Berlusconi è di rafforzare la traballante maggioranza di Caldoro anche a costo di reintegrare due consiglieri condannati”. “E’ questa la risposta del centrodestra – prosegue Piccolo – alla domanda della gente di avere istituzioni trasparenti e credibili? In realtà, la decisione del Governo Berlusconi scava, rispetto alle persone perbene della Campania, un altro solco profondissimo. Rappresenta l’ennesimo schiaffo a chi spera in un riscatto di Napoli e dell’intera Regione all’insegna della legalità. Il centrodestra, giorno dopo giorno, ha sempre meno credibilità in questo campo. Evidentemente, lo stesso Berlusconi ha preferito pagare in anticipo qualche cambiale elettorale anziché tutelare la dignità dei cittadini e delle istituzioni che li rappresentano. E il Governatore Caldoro? Davanti a questa desolante vicenda tace. Come sempre”.
Poco fa un colpo di scena. Il presidente del consiglio regionale campano Paolo Romano (Pdl), ha annunciato che la Regione Campania si costituirà in giudizo nei processi a Conte in cui l’istituzione campana è parte offesa. “Al di là delle legittime posizioni politiche espresse a riguardo, si tratta di un atto dovuto” spiega Romano ”l’iniziativa, maturata anche da un positivo confronto con il governatore Stefano Caldoro e il capogruppo del Pdl, Fulvio Martusciello è volta a tutelare l’istituzione regionale”. Qualche settimana fa il segretario campano del Pd, Enzo Amendola, in un’intervista a ‘Il Mattino’ chiese a gran voce la costituzione di parte civile del consiglio regionale nei procedimenti a carico di Conte. Ed è di queste ore un durissimo documento dei capigruppo regionali dei partiti di opposizione (Pd, Idv, Pse) col quale si definisce il reintegro dei due consiglieri condannati “la conferma dell’esistenza di una questione morale irrisolta nel centro destra campano, vicenda che si somma a quella dei tanti impresentabili che affollano le liste del Pdl e dei partiti ad esso alleati nei Comuni e nelle Municipalità che vanno al voto”. Nella nota, i capigruppo regionali “considerata l’escalation e la portata di questi fenomeni nel territorio campano” esprimono “fondati timori sul regolare e libero svolgimento di questa tornata elettorale, con le consequenziali ripercussioni sulla tenuta democratica delle nostre istituzioni” e invitano l’opposizione parlamentare ad aprire “un ineludibile e indispensabile confronto” su quel che sta succedendo in Campania.